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Domenico Di Pietro

Domenico Di Pietro

Ho riempito ed arricchito la mia vita sempre con esperienze di servizio: da quello educativo nel gruppo scout, a quello nelle varie associazioni dove ho avuto il piacere di dare il mio contributo, riportando la stessa attenzione nella mia professione di docente.

Negli ultimi anni il mio servizio alla comunità l’ho svolto da dentro l’amministrazione, con determinazione e concretezza, ascoltando tutti. Questa esperienza mi ha permesso di costruire, insieme a tante realtà sociali, spazi di confronto e di lavoro che ci hanno arricchito reciprocamente. Con loro ho condiviso la volontà di non interrompere questa azione e di non disperdere quelle energie che abbiamo attivato, perché spesso per la prima volta si sono sentite ascoltate e accolte e non lasciate Fuori dal Comune. Sono stati anni faticosi ed intensi di studio e di attività quotidiani, perché ho sentito forte la responsabilità di essere sempre pronti a dare e costruire insieme risposte ai bisogni concreti di Cittadine e cittadini cecinesi.

Urbanistica, inclusione e sociale, politiche abitative, cultura e scuola, finanziamenti e PNRR. Tanti sono gli ambiti in cui ho speso il mio impegno e questo mi ha permesso di conoscere da vicino i bisogni della nostra comunità e le enormi potenzialità che Cecina può esprimere:

  • La salvaguardia del diritto alla Salute, la difesa dell’ospedale, il rafforzamento e la riorganizzazione del pronto soccorso in relazione alla continuità assistenziale, lo sviluppo della rete sanitaria territoriale e della medicina di iniziativa come strumenti di prevenzione sono alcuni dei temi che si legano alla sfida che abbiamo di fronte: non permettere che smontino un pezzo alla volta il Sistema Sanitario Nazionale, lasciando gran parte della popolazione Fuori;
  • Lo sviluppo del turismo come turismo sostenibile e agriturismo, attraverso la difesa della pineta e delle spiagge per tutte e per tutti, la valorizzazione del porto, una stretta relazione con gli spazi sportivi, l’offerta culturale e gli eventi e il rafforzamento del turismo business sono leve per permettere a Cecina di accogliere tutto l’anno offrendo ai nostri cittadini occasioni di lavoro economicamente sostenibile;
  • La rivitalizzazione del centro cittadino, di Palazzi, di Marina e delle piazze, il sostegno alle nuove attività commerciali dei giovani imprenditori, la sfida dei nuovi modelli di consumo sono priorità perché il commercio vive di movimento e i nostri negozi di vicinato rappresentano risorse di comunità da tutelare;
  • Attenzione e valorizzazione del contesto agricolo e della produzione alimentare, veicoli importanti di valore, difesa del suolo e sicurezza alimentare;
  • Artigianato e impresa ci raccontano di una comunità attiva che si trova oggi ad affrontare le sfide energetiche e dell’incertezza dei mercati. A questa comunità bisogna rispondere con politiche di promozione dell’imprenditorialità costruite insieme;
  • Dobbiamo evitare la fuga delle nuove generazioni. Cecina può e deve offrire occasioni di alta formazione post diploma, ricerca e autoimprenditorialità, perché le nuove generazioni potranno essere il futuro di Cecina solo se Cecina offrirà opportunità per costruirlo;
  • Diritto alla casa e sostegno all’abitare. Abbiamo centinaia di famiglie in attesa di un alloggio popolare e decine di nuclei in emergenza abitativa. Gli affitti sono diventati insostenibili ed introvabili, soprattutto per le giovani famiglie che spesso scontano anche l’impossibilità di accedere al credito per l’acquisto della casa.
  • Un piano casa e la concertazione con sindacati degli inquilini e dei proprietari sono vie da percorrere per rendere reale il diritto alla serenità di una casa;
  • Riqualificazione e rigenerazione urbana sono sfide cruciali della prossima amministrazione che sarà impegnata nella costruzione e approvazione del Piano Operativo Comunale legato al nuovo Piano strutturale. La difesa e lo sviluppo del territorio passano dalla strutturazione di politiche che offrano nuove opportunità attente agli equilibri ambientali;
  • Educazione e sensibilizzazione ambientale, Piano del Verde, rafforzamento della raccolta differenziata e del riuso, limitazione degli sprechi, implementazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima, realizzazione di comunità energetiche, difesa e valorizzazione del fiume, difesa delle risorse idriche, sono tutte politiche improrogabili se vogliamo consegnare una Cecina vivibile alle nuove generazioni;
  • Abbiamo bisogno di spazi di aggregazione e di ritrovo per le nostre associazioni, per le nuove generazioni e anche per quelle un po’ meno nuove. Spazi in cui la conoscenza reciproca, il confronto e il dialogo rafforzino la rete sociale e comunitaria, costruendo azioni e progetti comuni. Il centro sociale di via Pertini, Il centro sociale polivalente detto bocciodromo, il Circolo Pacchione a Collemezzano e il circolo di marina in Piazza sant’Andrea hanno questo compito ma vanno rimessi in condizione di svolgerlo;
  • Palazzi è una comunità che conserva ancora forte lo spirito di coesione e di accoglienza che ha caratterizzato lo sviluppo dei nostri territori. Necessità di maggiore attenzione e cura, di spazi comunità, di decentramento di servizi per i cittadini e anche di recuperare alcuni luoghi del cuore che hanno contribuito alla crescita di intere generazioni: piazza dei mille, teatro Lux, la Maffi come simboli di rinascita per una Palazzi viva;
  • Per continuare ad investire su Cecina l’amministrazione ha sempre di più la necessità di intercettare le risorse legate alla progettazione e ai bandi regionali, ministeriali ed europei. Dobbiamo strutturare un ufficio di ricerca fondi che possa affiancare anche le associazioni e le imprese per l’accesso ai finanziamenti. Attrarre risorse è uno sforzo collettivo che affronteremo insieme;
  • La digitalizzazione è un’occasione che può permettere alle pubbliche amministrazioni di semplificarsi e avvicinare i servizi ai cittadini ma è anche un labirinto in cui si perdono molti nostri cittadini e cittadine che vanno accompagnati e supportati perché nessuno resti Fuori;
  • Decoro, educazione, manutenzione e diffusione della bellezza sono imperativi nell’azione amministrativa e nello sviluppo della cittadinanza attiva, perché amare la nostra città significa prima di tutto rispettarla;
  • Dobbiamo migliorare la sicurezza e la fluidità della mobilità urbana, andando sempre di più verso la sostenibilità. Promuovere la cultura della mobilità pubblica, verde e lenta per ridurre rumore, inquinamento e traffico e realizzare una città a misura di pedone;
  • Le strategie di sviluppo e coesione sociale passano da un rinnovato dialogo territoriale fra amministrazioni. Cecina, per posizione geografica e evoluzione storica, ha la responsabilità di promuovere sinergie strategiche con tutta la Val di Cecina e con le valli etrusche, perché insieme si possono tracciare nuove rotte;
  • Aumentare il senso di sicurezza significa non solo rafforzare le politiche di controllo del territorio in collaborazione con le forze dell’ordine, ma ridurre le distanze sociali, educative e culturali, promuovere l’incontro e la conoscenza, sconfiggere la paura e tornare a vivere i quartieri e le piazze per scoprirci cittadine e cittadini insieme;
  • La vita della nostra comunità non finisce ai confini comunali. Cecina può e deve fare la sua parte per costruire accoglienza, promuovere il dialogo e la pace perché un mondo migliore è ancora possibile;
  • Diversità significa tante cose. Per noi significa prima di tutto ricchezza perché ognuno di noi è diverso. Diversità di genere, diversità cognitive, diversità motorie, diversità emotive, diversità culturali sono tutte pennellate di colore che possono rendere la comunità un capolavoro, solo se riusciremo a dare a tutte e tutti pari dignità, opportunità e diritti;
  • La cultura come cuore della comunità, capace di nutrirne la crescita. Spazi culturali e luoghi della memoria sono della comunità, a servizio della comunità e con essa vanno progettati e attivati diventando laboratori di inclusione, partecipazione e dialogo;
  • Un’enorme sfida educativa bussa alle porte di tutte le istituzioni. Dobbiamo aprire le porte del Comune, delle scuole, delle realtà educative, dei servizi sociali, delle parrocchie, dei luoghi della cultura, degli spazi sportivi e associativi, uscire Fuori e rispondere insieme. Un Patto Educativo di Comunità, che attraverso la coprogrammazione e la coprogettazione crei sinergie tra tutte queste realtà e le famiglie, è lo strumento per permettere alle nostre figlie e ai nostri figli di crescere liberi e felici;
  • Dalle politiche per i giovani alla politica delle nuove generazioni. Dobbiamo dare centralità al dialogo con le nuove generazioni e fra le nuove generazioni perché siamo convinti che sanno indicare strade nuove per affrontare le sfide del futuro. Hanno la capacità di farsi carico attivamente della realizzazione responsabile del cambiamento e noi siamo con loro per sviluppare socialità, impegno, divertimento e crescita insieme.

Più di tutto nella mia esperienza a servizio della comunità “ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio” e che “sortirne insieme è politica”. L’ho imparato incontrando tante persone pronte a spendersi disinteressatamente per la comunità, con uno spirito Fuori dal Comune. Quello spirito e la convinzione che lavorare insieme, dialogare e confrontarsi, condividere e costruire siano la strada per umanizzare la politica e riportare al centro la persona e il bene comune, hanno dato vita alla nostra associazione.

Fuori dal Comune è prima di tutto un progetto concreto di ascolto, partecipazione e azione collettiva perché la libertà si costruisce insieme e “si sviluppa solo nella responsabilità di fronte ad un bene maggiore”. Purtroppo la pandemia prima, la crisi energetica ed economica poi, i continui echi di guerre lontane e vicine ci hanno spinto a chiuderci nelle nostre individualità, incapaci di agire, privi della speranza di poter incidere. Noi siamo, invece, convinti che insieme si può. Si può restituire speranza, capacità di sognare e di seminare futuro, perché “la verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni”. Abbiamo di fronte tanta strada e tante tappe. La prima è oggi. Ci siamo arrivati insieme con uno sforzo collettivo Fuori dal Comune di cui ringrazio ognuno di noi.

Da qui partiamo, con la libertà nel cuore e con la voglia di stare fuori tra la gente a costruire risposte concrete ai bisogni materiali, emotivi, educativi, sociali e culturali di tutte e tutti, per una comunità coesa, plurale, inclusiva, attiva e attenta.

Lo faremo con il metodo che ci contraddistingue, giorno dopo giorno, senza promettere, senza urlare, includendo e ascoltando. Lo faremo collaborando con tutte le persone che vogliono arricchire e colorare la nostra comunità e il mondo che ci circonda, perché ognuno può contribuire al bene comune.

Niente di straordinario, ma sicuramente Fuori dal Comune!

Domenico Di Pietro

Candidato Sindaco di Cecina e portavoce del movimento civico Fuori dal Comune